Come stanno le nostre PMI?

Come stanno le nostre PMI?

Un quadro pratico delle principali problematiche organizzative delle PMI.

Fonti
“Linee guida per le PMI – analisi delle principali problematiche organizzative emerse”, relazione del progetto sviluppato in collaborazione con Confindustria Macerata, finanziato da Confindustria e Camera di Commercio delle Marche

Introduzione
Lo scopo dell’articolo è presentare in anteprima alcune delle principali considerazioni emerse in un interessante lavoro svolto da novembre 2019 a marzo 2020.

Il progetto finanziato da Confindustria e Camera di Commercio delle Marche ha coinvolto 10 aziende presso le quali abbiamo fatto degli incontri utilizzando strumenti di diagnosi organizzativa sperimentati negli ultimi 8 anni in centinaia di casi.
Questi strumenti derivano da esperienze del mondo associativo, dell’università, di enti terzi e delle imprese e servono per aiutare gli imprenditori ed i loro collaboratori a “scaricare” a terra rischi ed obiettivi. Un modo pratico per riflettere sulle priorità di intervento da attuare nella propria azienda.
Il campione usato per le analisi coinvolge altre 15 aziende sulle quali è stato utilizzato un data base di 71 domande con altrettante “prospettive di rischio” e 9 macro-aree. I risultati confermano anni e centinaia di diagnosi svolte anche con altri strumenti con le stesse finalità seppure meno dettagliati.

Per i dettagli sullo strumento www.assettone.it .

Perché preoccuparsi dell’organizzazione delle PMI?

Oggi più che mai siamo concentrati sulla finanza che è importante, senza dubbio, ma non è la causa dei problemi.

Preoccuparsi della finanza senza fare attenzione all’organizzazione è come preoccuparsi di riempire il serbatoio di benzina senza accorgersi che ci mancano le ruote!

Prima la riforma della cd. “crisi d’impresa” con il tema dell’adeguatezza degli assetti organizzativi, ed ora il Covid con la famigerata fase 2, ci impongono una riflessione sulla situazione organizzativa delle PMI.

Non appena ripartiremo, speriamo presto, sarà durissima per le PMI.

Avranno gravissime difficoltà per mancanza di risorse, saranno prede per competitor partiti prima o meno attenti, saranno vittime dell’incertezza della domanda schizofrenica.

Le PMI dovranno essere aiutate ma il principale rischio di continuità deriva dalla poca organizzazione.

Il tema organizzativo è il primo fattore interno che incide sulla produttività e sulla continuità d’impresa!

Quindi?
Quindi bisogna fare cultura per far crescere le competenze e limitare i problemi organizzativi.

Il progetto svolto permette di rispondere alla domanda: “quali sono i principali problemi delle PMI?”

I risultati del progetto
Come anticipato, quella di seguito è una sintesi dei principali spunti emersi, si rimanda alla prossima pubblicazione della relazione per gli approfondimenti.

La dimensione conta

Si può notare il divario di oltre 10 punti percentuale tra le micro e le piccole rispetto alle medie aziende.

Come era prevedibile la media di adeguatezza complessiva dell’organizzazione risente delle dimensioni delle imprese valutate.
I dettagli mostrano nello specifico quanto siano di difficile applicazione strumenti e tecniche nati per le grandi e di solito poco adattati alle piccole realtà.

L’andamento per area organizzativa

Questo grafico, per quanto ancora generale, permette di vedere in base alle aree valutate quali sono quelle con i migliori e peggiori risultati. Il grafico permette inoltre di vedere sempre le differenze fra le micro e le piccole rispetto alle aziende di maggiori dimensioni.

È abbastanza indicativo quanto, a prescindere dalle dimensioni, il punto più debole delle aziende sia l’organizzazione nella sua accezione più ampia.

La grande qualità delle persone ha permesso di raggiungere risultati eccellenti malgrado la mancanza di struttura organizzativa e pianificazione.
Oggi però l’incertezza e la velocità saranno aspetti chiave per la ripresa, la continuità dovrà superare i personalismi. È limitata l’azienda che si basa solo su poche persone e su competenze e metodi che rimangono nelle loro teste.

Questo è il vero tema riguardo la “continuità manageriale”, il punto non è che si passa di generazione ma che cosa e come si passa.

Per le altre aree il grafico si spiega da solo e ciascuno potrà fare le proprie considerazioni.

Conclusioni
Se davvero vogliamo aiutare le aziende a ripartire, noi addetti ai lavori e gli imprenditori, dobbiamo essere realisti e pratici.
I problemi organizzativi delle PMI erano già un limite per la situazione precedente al Covid-19, ora sono un rischio inaccettabile.
La domanda sarà schizofrenica, i tempi di reazione ancora più rapidi le risorse ancora meno disponibili.

Serve una grande svolta per decidere le poche cose da fare in modo chiaro senza disperdere energie. Serve essere dannatamente efficienti per conservare un minimo di marginalità rimanendo competitivi in un modo dove spesso le regole, purtroppo, non sono le stesse per tutti.
Malgrado le centinaia di diagnosi svolte, grazie alle quali abbiamo già fatto tante iniziative, vedere la sintesi così come è emersa nella relazione ha stimolato nuove riflessioni anche a noi.

Per approfondimenti potete consultare la relazione che abbiamo pubblicato cliccando qui.

Alberto Mari

Alberto Mari - Fondatore e proprietario dal 2000 di NCG Network Consulting Group. Ha lavorato dal ’90 al ’95 per aziende di medie dimensioni con ruoli di responsabilità in organizzazione e sistemi di gestione, e successivamente come libero professionista e poi con la sua azienda, opera come consulente direzionale e auditor per sistemi di gestione. Temporary management per la definizione e gestione di strategie, strutture organizzative e gestione delle competenze. Membro di ODV 231 per Spa di medie dimensioni nel settore manifatturiero e sw. Lead Auditor riconosciuto AICQ SICEV n 46. Socio Qualificato APCO-CMC n. 0512-A, operante nell’ambito delle prerogative di cui alla Legge n. 4/2013. Esperto UMIQ (metodo di diagnosi organizzativa di Confindustria Emilia). Co-autore del libro UMIQplus. Socio Fondatore AICIM (Associazione Italiana Cultura d'Impresa e Management) Attuale Presidente del terziario innovativo di Confindustria Macerata.