PARITÀ DI GENERE UNI/PDR 125:2022

Dal dire al fare: come certificare "agevolmente" la parità di genere

  PRE-VERIFICA DELLA CERTIFICABILITA’  DELLA PARITA’ DI GENERE  

I requisiti imposti dai “kpi quantitativi” non risultano di facile calcolo e non è così scontato che possano essere facilmente disponibili in azienda.
Abbiamo sviluppato un approccio che previene il rischio di sviluppare un modello di gestione della parità di genere senza che questo poi possa essere certificato perché i kpi quantitativi non permettono di raggiungere lo score minimo necessario.
Il nostro obiettivo è rilevare e risolvere in anticipo eventuali problematiche che potrebbero impedire la certificabilità per evitare perdite di costi e tempo: in pratica la pre-verifica dei kpi quantitativi prima dell’acquisto del servizio di supporto alla certificazione per sapere l’esito in anticipo.

PARITA’ DI GENERE: L’INCLUSIVITA’ MOTORE DELLO SVILUPPO

Il nostro obiettivo è quello di fornire alle imprese un metodo pratico alla efficace applicazione della UNI/PdR 125:2022.

La Certificazione della Parità di Genere è una delle principali novità con il quale il legislatore ha inteso dare concreta attuazione alla Missione V del PNRR, di “intensificare l’impegno ad eliminare le disparità di genere nel mondo del lavoro e nella vita sociale“.

Si tratta di un importante strumento a disposizione delle aziende di qualsiasi settore e di qualsiasi dimensione in grado di misurare e valutare la conformità delle misure intraprese – o da intraprendere – rispetto al tema della parità di genere sul luogo di lavoro, beneficiando tra l’altro di agevolazioni fiscali e premialità nei bandi di gara.

Il contesto

Nella classifica del Global Gender Gap Index, che misura il divario di genere in termini di partecipazione economica e politica, salute e livello di istruzione, l’Italia si colloca al 63esimo posto su 146 Paesi, dopo Uganda (61esima) e Zambia (62esima). A livello di Europa l’Italia è 25esima su 35 Paesi.

Secondo le stime del Fondo Monetario Internazionale se le lavoratrici fossero numericamente pari ai lavoratori, in Italia il PIL aumenterebbe dell’11%.

Negli ultimi anni è stata posta particolare attenzione sulla capacità inclusiva delle aziende, poiché gli studi dimostrano che le aziende che hanno maggiore successo sono quelle che al loro interno riescono a creare e mantenere un modello di gestione che punti con decisione sull’inclusività. Valorizzare le diversità rappresenta un forte motore al cambiamento all’interno dell’azienda; le aziende dovranno misurarsi con sempre maggiore attenzione ai temi dell’inclusività, per ragioni etiche, organizzative ma anche per mantenere alta la propria competitività.

 

I vantaggi di ottenere la certificazione di genere

Le organizzazioni che otterranno la certificazione potranno usufruire di:

  • Uno sgravio contributivo fino a 50mila euro all’anno;
  • Un punteggio premiale per la concessione di aiuti di stato e/o finanziamenti pubblici in genere;
  • Punteggio più alto nei bandi di gara per l’acquisizione di servizi e forniture;
  • Una maggiore attrattività e retention nei confronti dei lavoratori.

Chi può certificarsi?

Ogni ente ed organizzazione, sia pubblico che privato, può intraprendere il percorso per richiedere la certificazione secondo la PdR 125:2022. Non vi sono limiti relativi al settore in cui si opera o alle dimensioni dell’organizzazione. L’unico requisito è l’aver implementato politiche a supporto della parità di genere in azienda.

IL NOSTRO APPROCCIO:

NCG forte delle proprie competenze ed esperienze in materia di certificazione ha deciso di sviluppare una metodologia di lavoro semplice e trasparente attraverso un percorso di accompagnamento strutturato e personalizzato che consentirà l’individuazione delle aree di miglioramento e delle azioni/obiettivi in linea con gli standard necessari ai fini dell’ottenimento della certificazione conforme alle linee guida UNI/PdR 125:2022.
La nostra particolare propensione e attenzione al momento attuale che stanno attraversando le nostre aziende ci ha portato a sviluppare un metodo che prevede un unico documento auto-portante con allegati e tools pronti all’uso per evitare inutili appesantimenti burocratici.

Il percorso da noi proposto prevede:

Assessment Iniziale

Raccolta delle informazioni iniziali utili all’analisi del contesto aziendale esistente.

Analisi dati e conformità

Utilizzo del tool per caricare tutti i dati aziendali e verificare lo stato di conformità rispetto agli standard imposti dalla prassi.

Formazione e personalizzazione

Personalizzazione del disciplinare e degli allegati previsti, definizione dei piani di azione, delle attività da svolgere e formazione del personale.

Audit e revisione

Svolgimento degli audit interni necessari ed adeguamento del documento di revisione periodica.

Certificazione del modello

Assistenza all’audit e certificazione da parte di un ente accreditato. Il certificato rilasciato avrà validità pari a 3 anni, durante i quali l’Organizzazione sarà sottoposta ad audit di sorveglianza annuale ogni 12 mesi.

Implementazione del Sistema di Gestione per la Parità di Genere


Affinché le azioni “di parità di genere” siano efficaci, la prassi di riferimento ha definito una serie di indicatori (KPI) percorribili, pertinenti e confrontabili, in grado di guidare il cambiamento e di rappresentare il continuo miglioramento, suddivisi in sei aree:

  1. Cultura e strategia (15% del valore complessivo) → Si tratta di verificare che principi e obiettivi di inclusione, parità di genere e attenzione alla gender diversity dell’organizzazione siano coerenti con la sua visione, le finalità e i valori che caratterizzano l’ambiente di lavoro.
  2. Governance (15%) → Valutazione del modello di governance dell’organizzazione: adeguati presidi organizzativi, presenza del genere di minoranza negli organi di indirizzo e controllo dell’organizzazione, nonché la presenza di processi volti a identificare e rimediare a qualsiasi evento di non inclusione.
  3. Processi HR (10%) → Grado di maturità dei principali processi relativi ai diversi stadi che caratterizzano il ciclo di vita di un lavoratore/lavoratrice nell’organizzazione basati su principi di inclusione e rispetto delle diversità.
  4. Opportunità di crescita e inclusione delle donne in azienda (20%) → Verifica delle possibilità di accesso ai percorsi di carriera e di crescita interni e la relativa accelerazione.
  5. Equità remunerativa per genere (20%) → Grado di maturità delle organizzazioni in relazione al differenziale retributivo in logica di total reward (riguardante anche compensi non monetari quali sistemi di welfare e well-being).
  6. Tutela della genitorialità e conciliazione vita-lavoro (20%) → Presenza di politiche a sostegno della genitorialità nelle diverse forme e l’adozione di procedure che facilitino e supportino la presenza anche di donne con figli e figlie in età prescolare.

Ogni area ha un peso percentuale nella valutazione dell’organizzazione complessiva e a ciascun indicatore è associato un punteggio. L’azienda deve raggiungere uno score minimo di sintesi complessivo del 60%, e la verifica si ripeterà con cadenza annuale.

Il sistema si applica a partire dalle micro-organizzazioni (1-9 dipendenti) – con semplificazioni per le organizzazioni appartenenti alle micro e piccole – fino alle multinazionali.

I KPI sono di natura quantitativa e qualitativa, i primi sono misurati in termini di variazione percentuale rispetto a un valore interno aziendale o al valore medio di riferimento nazionale o del tipo di attività economica, i secondi in termini di presenza o assenza.

FINANZIAMENTI


Le attività inerenti la consulenza relativa all’accompagnamento alla certificazione della Parità di Genere prevedono anche formazione e affiancamento per il personale aziendale. Tali attività possono rientrare tra quelle finanziate attingendo ai fondi interprofessionali. NCG può individuare soluzioni ad hoc per farvi risparmiare, fornire una consulenza di qualità e, grazie al contributo dei fondi, applicare tariffe fortemente ridotte.

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Da oltre vent’anni siamo consulenti direzionali in particolare per le piccole e medie imprese, questo è quello che sappiamo e ci piace fare.

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